Dopo aver realizzato con il suo gruppo tra il 2002 e il 2005 quattro Album degni di nota di Prog sinfonico, Nicola Randone prende una nuova direzione. L’occasione di una nuova opera gli offre la possibilità di dirigersi verso  territori inesplorati.

In quest’album, che per i suoi aspetti intimi somiglia più ad un’opera da solista che ad un lavoro di gruppo, Nicola evoca ambienti sonori paragonabili agli episodi più intimi di Amico di ieri delle Orme e delle straordinarie canzoni dell’attuale Franco Battiato. Non troveremo quindi le grandi cavalcate prog delle opere precedenti.

In Linea di Confine la musica racconta di un’esperienza vera e romantica, e lo fa con toni confidenziali e sussurrati. Le tastiere dirigono le danze e le melodie di Nicola prendono  alla gola, descrivendo  la difficoltà d’amare e di raggiungere la felicità.  A parte qualche episodio più duro, nella quasi totalità di questo concept domina una vena del tutto  latina, tutta italiana,  grazie alla capacità di Nicola di creare melodie uniche e straordinarie. Siamo in presenza  di  un album che s’insinua nel cuore  ed allo stesso modo il cuore riesce a legarsi profondamente ad esso.

Un Nicola più fraterno che mai ci viene incontro, un amico che condivide con noi la ricerca eterna di un amore che non scivoli fra le dita e che scompare dalla realtà per essere finalmente immortalato nelle note musicali dell’artista.

Linea di Confine è un album di “Pop progressive” che genera un’attrazione fatale ed idilliaca, senza alcun dubbio una parentesi magica tra le opere del nostro cantautore siciliano.

(traduzione dal francese di Veronica Cristaldi)