I tempi in cui Nicola Randone faceva parte del gruppo metal Grey Owl sembrano lontani anni luce se si ascolta questo suo esordio solista dal suggestivo titolo "Morte di un amore". E’ un autentico disco d’autore che sprizza classe sin dall’iniziale "Visioni" dove si comincia a capire l’importanza che le liriche assumeranno nell’economia del lavoro: non ricordo, infatti, di aver mai prestato così tanta attenzione alle parole se non ascoltando i dischi di De Andre’.  I testi, cioè, non fanno solo da cornice alla musica, ma raccontano, trasmettono un messaggio nitido, poetico e talvolta fiabesco come nel già citato episodio iniziale; i temi toccati spaziano dalla denuncia sociale, all’anticlericalismo intelligente per lambire l’orrore dei crimini etnici come in "La Giostra", forse il momento liricamente più ispirato e toccante dell’artista siciliano dove con forza e determinazione condanna la folle pulizia etnica operata dai nazisti: di grande effetto sono le voci di Hitler e di Churchill all’inizio del brano. Insieme alla già citata "La giostra", segnalo "Tutte le mie stelle" e "Amore bianco" come i miei episodi preferiti: entrambi ruotano intorno ad un motivo accattivante in perfetto equilibrio con la melodia vocale. In altre circostanze, tuttavia,  le parole si susseguono a ritmi così incessanti e sono così densamente protagoniste che penalizzano la fluidità musicale delle composizioni. Dal punto di vista musicale è un album ricchissimo di sfumature, molto orchestrale e difficile da etichettare con precisione: un misto di pop italiano, rock elegante e qualche sfumatura del cosiddetto italian prog anni 70. La voce di Nicola è molto versatile e virtuosa, anch’essa ricca di sfumature, un incrocio fra l’energia di Piero Pelu’, la capacità narrativa di Franco Battiato e la passione del compianto cantante dei Nomadi. Ma come canta Nicola in "Un cieco", il brano forse più progressive dell’intero lotto, "…. le cose sono più belle senza definizioni …" e quindi non scervellatevi troppo a ricercare influenze ed improbabili analogie e considerate il mio come un semplice tentativo di darvi delle sommarie coordinate per inquadrare la sua musica . Chi avrà l’illuminante idea di avvicinarsi a "Morte di un amore" non dovrà avere la pretesa di cogliere immediatamente tutti i risvolti più nascosti, ma anzi la maggior parte di questi inizialmente gli sfuggiranno per essere poi catturati ed apprezzati step by step solo dopo una decina di assaggi. E questa di solito è una virtù riservata a quei dischi che magari non piacciono subito, ma che durano più a lungo. Un album da gustare con i sensi ma anche con il cervello e che riesce agevolmente nell’intento dichiarato dall’autore di fare breccia nei nostri cuori. Bravo Nicola !

A very beautiful debut album from sicilian singer and composer Nicola Randone. Many years have been going since he played with metal band Grey Owl and it’s clear listening to "Morte di un amore". Since from the opener "Visioni" I realize of the great importance Nicola gave to the lyrics, always full of deep messages. I think to have payed attention to lyrics so much only listening Fabrizio De andre’ songs. Lyrics doesn’t surround music only but are the main character, because Nicola is a really inspired poet of social themes, of life and love. "La Giostra" is probably the most inspired song from this point of view and here he strenghtly got angry with Nazism horror: Hitler and Churchill voices at the beginning are really impressive. Don’t worry, Nicola’s work is not only lyrics but also good music and high-skilled performance: musically my favourite tracks are certainly the above-mentioned "La giostra", "Tutte le mie stelle", "Amore bianco" and the most progressive song "Un cieco". His music can be described as a clever mixture between synphonic prog, classic rock with some reggae influences ("Il pentimento di Dio"). "Morte di un amore" is an album to listen both with senses and brain. Well done Nicola !

Luca Alberici