>> Cliccando sul link in basso potrete visualizzare il pdf contenente un estratto dalla rivista francese Harmonie del mese di Marzo 2010

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Harmonie – Marzo 2010: intervista a Randone (francese)

Traduzione in italiano dell’intervista

1- puoi spiegare ai nostri lettori come è nato questo concept?  Quale è la storia? E’ una storia personale?

Ciao Raymond, e ciao a tutti i lettori di Harmonie. Sono lieto di raccontare le fasi di nascita di questo nuovo concept di Randone  anche perché mi rendo conto che i  contenuti nascosti tra le righe non sono di facile interpretazione a patto di non dedicarsi ad un ascolto attento unito alla lettura del racconto omonimo (disponibile al momento in un’edizione speciale per collezionisti da 100 copie numerate),

Il progetto nasce dalla pubblicazione sul blog personale del sottoscritto (www.diario.randone.com) di piccole storie poi riprese, modificate ed ampliate ad opera di Emanuela Fragalà che ne ha curato la stesura definitiva ed è riconnesso alla produzione dell’omonimo cd musicale le cui canzoni riflettono quelle esperienze di vita che nel libro vengono calate in un mondo fiabesco.

Ebbene si, è una storia personale e non voglio negarlo, se così non fosse non credo sarei riuscito ad inventarla di sana pianta. Le canzoni sono nate in parallelo alle storie del libro benchè i soggetti e gli scenari siano apparentemente contrastanti, nella canzone trasferivo la realtà delle vicende legate alla delusione, nella storia trasformavo la realtà in simboli e metafore prendendo spunti dalla mitologia norvegese, in questo senso il mio viaggio in norvegia di 2 anni fa è stato determinante (http://www.youtube.com/user/artnico72#grid/user/D0EDC2323B91E2DB)

2- Dopo Morte di un amore, ecco Linea di confine che parla appunto della morte di un amore? Ma la malinconia è al centro delle tue opere?

“La mélancolie c’est le bonheur d’être triste” scriveva Victor Hugo, e questo è il motivo per il quale gli animi malinconici non riescono a separarsene. Per un artista poi essere malinconici contribuisce ad essere più produttivi in senso creativo, IMHO; non sono mai riuscito a scrivere senza essere posseduto da quel sentimento di privazione che paradossalmente ci rende capaci di sentire le emozioni in maniera così potente, una condizione di stabilità non potrebbe mai ricreare le stesse condizioni. Shopenhauer diceva che il problema di ogni uomo è il desiderio, io dico che solo grazie al desiderio l’uomo riesce a vivere

3- Linea di confine è un cd molto personale, molto intimista e anche molto diverso dal resto delle tue opere con la band. Come mai hai abbandonato il prog sinfonico per muoverti verso cose piu pop ed anche piu melodiche come i lavori delle Orme o di Battiato nei pezzi piu “dolci”e piu lenti – come spieghi questo cambio di rotta?

In realtà questo cambiamento non è stato forzato, pensa che il nuovo album in cantiere è un nuovo concept in puro stile prog sinfonico, quindi non c’è alcuna volontà di cambiare genere, le canzoni sono così perché nei due anni di vita che mi ci sono voluti per comporle i contenuti dei testi hanno influenzato profondamente il tipo di musica, così come è stato per tutte le opere di Randone. Non mi sono mai piaciute le etichette e credo che anche i grandi del prog  non le gradissero, suona strano che un musicista prog si adatti a delle etichette, un’etichetta si collega necessariamente ad uno schema, va bene per il pop ma non per il prog… credo che l’artista debba sentirsi libero di esprimersi come meglio crede e se questo dovesse significare non essere più definito autore prog, beh, non mi strapperò i capelli per questo :=)

4- Con te, hano registrato due musicisti della band Randone Riccardo Cascone alla batteria e Marco Crispi alla chitarra – Mancava solo Livio Rabito al basso per avere tutta la band insieme- Tuttavia trattandosi di un lavoro molto personale, una sorta di solo album, questa registrazione è stato un lavoro fatto insieme alla band o hai fatto tutto tu e i due musicisti sono stati come “musicisti da studio” venuti per darti una mano”?

Questa è una domanda che mi hanno posto anche altri e prima di risponderti vorrei fare una premessa: tutti i lavori di Randone partono da una pre produzione iniziale poi arricchita in studio dagli altri musicisti, questo il motivo per il quale la band ha il mio stesso nome, ciò significa che Nuvole di Ieri aveva già la struttura che conoscete prima che intervenissero i musicisti, mancavano i suoni, mancava la grinta e l’espressività del suono di Marco, la potenza dell’hammond e dei moog di beppe, ma la struttura melodica (anche se per buona parte in forma di bozza essenziale) era già definita sin dall’inizio da me stesso, così Ricordo e anche Hybla; in quest’album le cose non sono cambiate molto, la vera differenza rispetto ai precedenti l’ha determinata il tecnico del suono, Carlo Longo, che ha infuso in questo lavoro la stessa passione di un componente della band. Vedi, negli album precedenti ho lasciato molto spazio a Riccardo e Marco senza interferire molto sulle loro decisioni di arrangiamento, questa volta invece, con la complicità di Carlo, siamo riusciti a creare un ambiente musicale più coerente con le tematiche dei testi, dirigendo i lavori in maniera più professionale, proprio come farebbe un produttore artistico,  e non è stato facile visto che ci sono voluti ben 3 anni per completare tutto il lavoro. Forse per questo Linea di confine è probabilmente il lavoro più maturo della band.

5-La tua casa di produzione Il Mondo di Art non à solo legata al progressivo – per esempio, con il cd, nello stesso tempo, hai pubblicato un libro presentando la storia di linea di confine -quale sono le altre attività di questa casa di produzione?

Il mondo di Art Productions è una piccola realtà che ho creato per dare un nome a tutte quelle attività che svolgo parallelamente alla collaborazione con Electromantic Music, fino ad ora la maggior parte delle cose che ho realizzato con Il mondo di Art Productions sono opere letterarie e grafiche (www.randone.com/ver10) nonché piccole produzioni video che potrai visionare nel canale youtube www.youtube.com/artnico72 . In futuro spero di poter gestire altri progetti ma è ancora troppo presto per parlarne.

6- hai sempre provato un affascino per scrittori francesi come Andre Breton e i surrealisti : quali sono gli scrittori essenziali per te ?

Sicuramente tra gli scrittori francesi che più hanno segnato il mio universo emotivo, oltre a Breton che hai già citato,  vi sono i poeti maledetti ed in particolare Baudelaire, Rimbaud e Maupassant. Tra i romanzieri non posso negare di essermi legato profondamente a Kafka, Dostojevski, e ai miei conterranei Pirandello, Svevo e l’immancabile grande poeta Giacomo Leopardi con il quale, giovanissimo, mi identificavo moltissimo. Oggi mi rendo conto di quanto tutti questi “grandi” abbiano formato la mia sensibilità in quel delicato periodo che è l’adolescenza e di come abbiano contribuito a costruire l’uomo di oggi, specialmente in quella componente di malinconia costante di cui parlavamo. Alla soglia dei miei 38 anni mi incantano invece autori più leggeri come il vostro “Musso” che mi ha regalato tante piccole emozioni, o scrittori fantasy dal mitico Tolkien al surrealista Neil Gaiman: quel tanto che serve per evadere da questo mondo a volte folle

7- che cosa senti in giro? Cosa dice la gente e la stampa di questo nuovo Randone diverso dagli altri?

Non ho ancora letto molte recensioni in merito al lavoro, il disco è uscito da pochissimo, la cosa che invece mi piace di più è stata l’avvicinarsi di altre persone alla mia musica, persone che in passato non avrebbero ascoltato nessun album dei Randone e che oggi mi scrivono di essere ammaliati da queste melodie. Quando ho finito questo lavoro e mi sono reso conto che era molto diverso dai precedenti, la paura principale è stata che i vecchi fan potessero non gradirlo, invece mi sono accorto che i vecchi fan lo hanno gradito e che altre persone si sono avvicinate alla mia musica, persone che normalmente non ascoltano prog. Questo per me è un segnale molto importante e grazie ai nuovi mezzi di comunicazione, come facebook, ho potuto raccogliere pareri che mi danno ancora la voglia e il coraggio di osare senza fermarmi mai.

8- E una domanda che faccio a tutti i musicisti del prog italiano – da una decina d’anni, sei un protagonista centrale del prog in Italia con la tua band. Cosa pensi della situazione del prog in Italia oggi? E come spieghi il fatto che nonostante le numerose produzioni in uscita questi musicisti non hanno nessun locale per suonare la loro musica?

Il problema principale del prog in italia è che gli italiani non ascoltano prog. Così come in molti paesi del mondo il prog è sempre un genere di nicchia e la responsabilità di questo è anche di chi fa prog senza avere la fantasia o la voglia di uscire fuori dagli schemi del passato, spesso ci si trova di fronte a band cloni dei vari Genesis, jethro Tull, che non aggiungono nulla di nuovo al genere e che lo fanno apparire come se non avesse più nulla da dire, la realtà invece è diversa perché un genere come il prog permette all’artista di esprimersi in mille modi diversi, e lo dimostrano artisti come Battiato che a mio parere ha una fortissima anima prog benché a volte scada nel commerciale più blando, o come Peter Gabriel e David Gilmour che oggi continuano a regalarci dei  capolavori che non ho remore a definire prog. Certo, fin quando continueranno a dominare i falsi divi dei reality, dubito che i musicisti prog, vecchi o nuovi, possano riuscire a conquistarsi quel pubblico necessario per vivere della propria musica

9- Adesso cosa farai con questi brani? Farai concerti? Ci sara una seconda puntata di quest’album?

Linea di confine è una storia autoconclusiva, non ci sarà una seconda puntata, in compenso sto preparando uno spettacolo live che spero di poter portare in giro per l’europa quest’estate.

10-Ultima domanda : quali sono i progetti della band dopo l’uscita di questo cd ?

E’ sempre stata una mia abitudine avere già pronto un album dopo la pubblicazione di un nuovo disco, quindi i progetti della band, oltre alla preparazione dei live, sono sicuramente quelli di completare il lavoro di cui ho già terminato la pre-produzione. Si tratta di una lunga suite dal nome Alle porte del paradiso che racconta la storia di un Orfeo moderno alla ricerca della sua Euridice. Un album importante sul quale lavoro dal 2003 in puro stile prog che spero potrà uscire l’anno prossimo