Not even twelve months have passed since the last Randone album "Nuvole di ieri" and this band from Sicily is back again. The new effort "Ricordo", released by Beppe Crovella’s Electromantic label is musically quite similar to the previous one, also reaching more or less the same good level. If "Nuvole di ieri" was more homogeneous and all the good things were better distribuited, "Ricordo" concentrates all his beauty inside the wonderful opening song "Jill". It’s about a twenty minutes beautiful song, written for a Colossus music project called "Spaghetti Epic" based on the most famous italian western film "Once Upon a Time In The West". Wow, what a sensational track !!! It’s the highest peak of Randone’s music, including Nicola’s solo album. There are tons of different moods, vintage sounds made by Crovella and finally the beautiful voice of Maria Modica who find a wider space in this album. The other tracks are not as good as "Jill" even if "Ballata per un cantastorie" and "Giulia" have good melodies and a Nicola’s deeper poetic vein.
Overall, another good job by Randone even if it’s mostly thanks to the attractive presence of "Jill" which, by itself, justifies money needed to buy the album.
IN ITALIANO
"Ricordo" dal precedente "Nuvole di ieri" rende quasi naturale il confronto tra i due lavori. Nel complesso, "Nuvole di ieri" sembrava più omogeneo ed equilibrato, mentre "Ricordo" appare piu sfilacciato, più compilativo, nel senso che ciascun brano sembra scritto in periodi differenti … e gli mp3 del periodo Lorien scaricabili dal loro sito mi danno ragione. Va tuttavia sottolineato che "Nuvole di ieri" era privo dei fenomenali ventidue minuti di "Jill", cioè il brano che apre il nuovo lavoro e che è stato scritto per un progetto di Colossus (la rivista finlandese) intitolato "Spaghetti Epic", incentrato sulla pellicola western italiana per antonomasia, "C’era una volta il West". E’ senza dubbio l’apice musicale dei Randone, disco solista di Nicola compreso, oltreché un distributore automatico di emozioni a getto continuo, ricco di molteplici e differenti ambientazioni che si incastrano perfettamente tra loro. Quello che veramente impressiona è la capacità di coinvolgimento dell’ ascoltatore che non è solo attento spettatore di una distaccata descrizione ma si sente assoluto protagonista. All’invadente presenza, ormai consolidata, di Beppe Crovella agli strumenti vintage, si aggiunge la bella voce di Maria Modica (già apprezzata in "Nuvole di ieri") alla quale, in questa sede, è stato concesso più spazio. Nei brani seguenti, soprattutto "Ballata per un cantastorie" e "Giulia", emerge la profonda ed illuminata vena poetica di Nicola (prego, leggere le sue poesie presenti sul suo sito personale per credere !!) ma anche una vena melodica più cantautoriale che progressiva, per certi versi accostabile al periodo "Morte di un amore". Da qui la disomogeneità citata poc’anzi che, vista la buona qualità del materiale, non va tuttavia letta come elemento di disturbo e motivo di critica negativa. Piuttosto mi sento di rivolgere una critica al chitarrismo di Marco Crispi, sebbene non sull’aspetto squisitamente tecnico (non ne sarei in grado e comunque le sue doti tecniche non mi sembrano affatto in discussione) quanto su quello attitudinale: ritengo che i suoi solismi prediligano troppo l’esecuzione funambolica e ridondante a discapito del tocco magari più sintetico ma che in un tale contesto avrebbero reso tutto più affascinante. Inoltre, per la stessa ragione di sana convivenza con la architettura musicale sottostante, il suono della sua sei corde avrebbe dovuto essere meno moderno, meno heavy ed un po’ più raffinato.
Comunque un buon lavoro, anche se buona parte del merito va attribuito alla presenza attraente ed egocentrica di "Jill" che da sola vale l’esborso degli euro necessari all’acquisto.
Luca Alberici